domenica 30 ottobre 2016

Bollettino parrocchiale Novembre 2016



Informiamo la comunità parrocchiale che è disponibile online il nuovo numero del nostro bollettino parrocchiale Voce... della comunità, liberamente scaricabile dal seguente indirizzo:
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Voce... - Novembre 2016

In questo numero
  • L'angolo di Don Giuseppe|Costruiamo una Comunità viva: un nuovo anno pastorale
  • Lo dice Francesco
  • La bellezza della Chiesa
  • Festa interparrocchiale della famiglia
  • Note in nmargine alla Croce perduta...
  • Facciamo i "patti di preghiera"
  • Letto per voi | Wanted, esercizi spirituali per ladri e briganti
  • Crisi economica e crisi valoriale
  • L'angolo del D.V.|Stavolta parliamo di Azione Cattolica!

Versione sfogliabile
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lunedì 24 ottobre 2016

Libreria San Paolo - incontri ott/nov 201

Il programma degli incontri che si terranno presso la libreria per San Paolo di Gioia del Colle nei mesi di ottobre e novembre 2016.


mercoledì 1 giugno 2016

festa sant'Antonio 2016


Il programma dei festeggiamenti in onore di sant'Antonio
presso la chiesa di San Francesco
 
 
Dal 31 maggio al 12 giugno
Tredicina in onore di Sant'Antonio
 
ore 18.15 Recita del Santo Rosario
ore 19.00 Santa Messa
 
Domenica 5 giugno
Giornata della Carità
 
ore  8.00  Recita del Santo Rosario
ore  8.30 Santa Messa solenne
Ore 18.15 Recita del Santo Rosario
ore 19.00 Liturgia della Parola e Benedizione Eucaristica
 
Venerdì 10 giugno
Giornata della Carità
ore 18.00 Santa Messa animata dalla Caritas di S. Lucia
 
 
Domenica 12 giugno
Giornata del Ringraziamento
SS. Messe alle ore 8.30 - 19.00
ore  20.00 Santa Messa solenne e canto del Te Deum
 
 
Lunedì 13 giugno
Festa di sant'Antonio da Padova
 SS. Messe alle ore: 6.00 - 7.30 - 9.00 - 10.30 - 12.00.
ore 18.30  Solenne Concelebrazione presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci.
ore 19.30 processione con l'immagine di Sant'Antonio con il seguente itinerario: chiesa di San Francesco, Piazza Plebiscito, Via Dante, Via Leonardo Da Vinci, Via Roma, Piazza Umberto I°, Piazza Plebiscito e rientro nella chiesa di San Francesco
 

martedì 12 aprile 2016

AC - resoconto Quinta tappa 2016



Si è svolto venerdì 8 aprile 2016 nell'aula magna della scuola Mazzini il quinto incontro del percorso organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale dedicato al tema "Laudato sì: la cura della casa comune. Relazione tra persone e relazione con l'ambiente. L'impegno dei cristiani", con la partecipazione di don Rocco d'Ambrosio, sacerdote e ordinario di Filosofia Politica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Fare questo incontro in una scuola invece che in uno spazio parrocchiale è stata una precisa scelta per agevolare la partecipazione di chi non è legato al mondo ecclesiale, anche se comunque gli incontri di questo percorso sono sempre stati aperti a tutti.

Il moderatore Filippo De Bellis ha presentato brevemente don Rocco D'Ambrosio, che ha voluto sottolineare, al di là delle varie cariche accademiche ricoperte, il suo essere prima di tutto sacerdote della diocesi di Bari-Bitonto.
Il dott. De Bellis, ha illustrato alcuni aspetti dell'enciclica Laudato sì, utilizzando il commento al testo "Curare Madre Terra ", curato da Leonardo Boff , Alex Zanotelli e altri autori.
Prima di tutto è stato evidenziato il richiamo presente nel n. 4 a papa Paolo VI , primo pontefice a fare qualche cenno alla questione ecologica, e a riferimenti nei documenti dei suoi predecessori, per sottolineare la continuità di interesse verso questi temi da parte della Chiesa.
Mancava però finora un documento dedicato espressamente all'ecologia.
L'enciclica è rivolta a tutti gli abitanti del pianeta, uomini e donne indistintamente, ricordando che noi stessi siamo terra.
Nel n. 15 il Papa traccia una mappa del'Enciclica, improntata sul concetto di Ecologia integrale nella quotidianità.
La responsabilità ambientale porta a nuovi stili di vita nelle scelte quotidiane, nelle piccole cose.
Secondo l'ONU ci sono oggi 250 milioni di "rifugiati climatici", persone costrette a lasciare il proprio paese che si va via via desertificando a causa del riscaldamento globale della terra e dell'inquinamento.
Si parla oggi di Biocidio (uccisione della vita) e Geocidio (uccisione della terra), dovuti alla nostra economia di sfruttamento intensivo delle risorse.
Oggi dobbiamo lottare contro la povertà e contro la scomparsa delle api, due temi solo apparentemente distanti. Migliorando la qualità dell'ambiente si aiuta la gente a vivere meglio e la natura a seguire i suoi cicli (di cui le api sono un elemento fondamentale), garantendo la nostra sopravvivenza.
Anche nella progettazione degli spazi pubblici bisogna considerare non solo la bellezza del progetto, ma soprattutto la qualità della vita delle persone e l'armonia dell'ambiente.

Prendendo la parola, don Rocco D'Ambrosio ha detto di essere stato invitato molte volte  in questi mesi da associazioni ambientaliste laiche per parlare dell'enciclica Laudato sì mentre invece ha notato poca attenzione per il documento da parte dei cattolici.
Durante il pontificato di Paolo VI si era accennato a una prossima enciclica sull'ambiente e forse negli anni era stata anche preparata una prima bozza del documento, ma il tema non era mai stato affrontato in maniera organica, forse perché poco gradito ad alcuni.



Nel n. 16 papa Francesco fa una sintesi degli argomenti principali, che definisce assi portanti dell'enciclica:
  • relazione tra poveri e fragilità del pianeta
  • tutto il mondo è intimamente connesso
  • critica alle forme di potere derivate dalla tecnologia
  • nuovi modi di intendere l'economia e il progresso
  • valore proprio di ogni creatura
  • il senso umano dell'ecologia
  • la necessità di dibattiti sinceri e onesti
  • le responsabilità della politica, internazionale e locale,
  • la cultura dello scarto
  • la proposta in un nuovo stile di vita.

La Laudato sì usa il metodo del Vedere - Giudicare - Agire, metodo creato dalla JOC francese e poi adottato anche dall'Azione Cattolica Italiana.
  • Vedere: Osservare la realtà e capire cosa succede, anche con l'aiuto dei professionisti;
  • Giudicare: Valutare i problemi alla luce della fede;
  • Agire: Azione personale e di gruppo.
Per la prima volta un'enciclica applica tale metodo in maniera puntuale.
In occasione della presentazione dell'enciclica il National Geographic ha realizzato una spettacolare proiezione multimediale proiettata sulla facciata della Basilica di san Pietro, segno di grande interesse anche dei media stranieri per questo importante documento.

L'enciclica contiene una riflessione sulle relazioni (4 secondo la celebre definizione di Giorgio La Pira )
  • con me stesso
  • con gli altri
  • con Dio (o altra entità superiore in cui si crede)
  • con l'ambiente, la natura, il Creato.

Al n. 66 si parla della relazione con Dio, il prossimo e la Terra.
Al n. 70 il Papa ci ricorda che tutto è in relazione e che lo squilibrio in una relazione si riflette su tutte le altre.
Oggi l'uomo ha un rapporto deteriore o distruttivo con la natura e va indagato dove mettere la nostra relazione con la natura.

La prima parte dell'Enciclica spiega lo stato attuale del pianeta, una sintesi molto apprezzata dalle associazioni ambientaliste laiche.
Nel testo italiano tutte le espressioni tecniche sono citate nella nostra lingua, senza ricorrere a inutili anglicismi, e spiegate puntualmente, facendo sintesi dei contributi di tanti ricercatori.
L'Enciclica apre una discussione nella Chiesa sull'ambiente.

Tanti i problemi evidenziati:
  • inquinamento e cambiamenti climatici
  • acqua
  • perdita della biodiversità
  • etc.

Il Papa sottolinea che non sempre abbiamo usato il potere dato dalla tecnologia a favore delle persone e del creato.
C'è una stretta relazione tra ambiente devastato e poveri perciò la cura della natura deve andare insieme con la cura dei poveri.
Francesco spiega che quando l'ambiente è rovinato i poveri sono i primi a pagarne le conseguenze, costretti a vivere in una zona degradata o costretti a scappare dalla loro terra per fame o per alluvioni o tsunami in case non sicure. Se ad esempio c'è una falda acquifera inquinata i poveri devono bere l'acqua infetta non potendo ricorrere a fonti alternative

Al n. 11 viene trattato il tema della responsabilità, dal singolo alla politica internazionale, passando per tutti i corpi intermedi.
L'atteggiamento di stupore e meraviglia di fronte al creato implica una grande responsabilità per la sua conservazione, come ribadito da molte conferenze episcopali nazionali anche negli anni passati.
La CEI non si è ancora espressa sull'argomento, salvo qualche intervento isolato di alcuni vescovi.
L'enciclica cita alcuni organismi internazionali come la conferenza delle Nazioni Unite, con apprezzamenti e critiche sul loro operato.

Linee d'azione a livello globale
(n. 163):
  • dialogo sull'ambiente nella politica internazionale
  • politiche nazionali e locali)

e le linee d'azione personali (n. 211)
  • puntare su un altro stile di vita
  • educare all'alleanza tra umanità e ambiente
  • la conversione ecologica
  • gioia e pace
  • amore civile e politico (cittadinanza attiva)
  • i segni sacramentali e il riposo celebrativo

Molto può cambiare nelle nostre comunità affrontando i temi ambientali e può dare nuovi stimoli ala vita delle parrocchie e alla collaborazione con i non credenti. La terra come casa comune per tutti.

Al termine dell'intervento di don Rocco D'Ambrosio tante sono state le suggestioni proposte dal pubblico presente, cui il relatore ha risposto brevemente (le risposte sono in corsivo, al termine della domanda relativa o raggruppate in fondo) .

1) Siamo abituati a ridurre tutto a icone; il poverello d'Assisi viene mostrato spesso come un matto che parlava agli uccelli e agli altri animali. Dobbiamo uscire dalla logica che tutto deve essere usato.

R. Francesco andrebbe rivalutato e recuperato il suo esempio di uomo in armonia con la natura e tutto il creato.Francesco parla con gli animali perché ha recuperato la pienezza del rapporto con la natura (che noi abbiamo dimenticato).
La pienezza di relazione con Dio porta ala pienezza di relazioni con il creato, con la propria salute, con se stessi, etc.


2) Conversione ecologica, cosa implica?

R. Il tema della conversione ecologica viene affrontato al n. 217.
La tua relazione con Cristo illumina le altre relazioni? A che serve pregare Dio perché eviti catastrofi che noi stessi abbiamo generato?


3) Parere sul prossimo Referendum

R. Voterò sì. L'effetto politico del referendum è minimo, ma è importante dare un segnale.

4) Come andremo a rigenerare i nostri quartieri dopo la sbornia della speculazione edilizia? Le nostre responsabilità verso chi verrà dopo di noi?

5) Percezione del senso di responsabilità deriva da perdita del rapporto con la natura e l'ambiente.
Le nuove generazioni non hanno mai avuto un rapporto diretto con la natura, non conoscono piante e animali. Cosa si può fare?
 
R. Una volta stavo spiegando la parabola del buon seminatore è un bambino mi ha chiesto cosa è un seme?
Occorre riavvicinare le nuove generazioni alla natura.

6) Nel corso di questo anno l'Azione Cattolica interparrocchiale di Gioia sta cercando di analizzare, di sviscerare l'enciclica.
In questo decennio la chiesa italiana è fortemente impegnata nel settore educativo. Serve uno sguardo diverso verso le generazioni future per assicurare una vita, una prospettiva, per formare coscienze.
Vivere le relazioni umane, stare insieme alle persone per costruire qualcosa.

7) L'enciclica al n. 35 fa un recupero e una rivalutazione del messaggio francescano.
La manifestazione divina attraverso il creato viene equiparata a quella offerta mediante la Sacra Scrittura. Creato diventa Parola di Dio, luogo in cui incontrare Dio.

8) C'è una relazione profonda tra uomo e natura, il creato geme per le doglie del parto.
Perché, nonostante la crisi del creato e dell'uomo, la Chiesa ha ignorato i peccati ambientali, il tema del lavoro e del denaro ? Mancanza di spirito profetico all'interno delle strutture ecclesiali.

9) Collegamento tra la Laudato sì e le altre encicliche e interventi di papa Francesco.
Peccatori sì, corrotti no. Il perdono deve far parte della vita quotidiana del cristiano.

I vescovi a volte sono poco profetici. In Italia pochi si sono interessati di temi ambientali, tranne la lettera sull'ambiente scritta da Mons. Magrassi.
La creazione è un luogo teologico della manifestazione di Dio. La natura ci porta a Dio.
Benedetto XVI ha riconosciuto i ritardi della Chiesa nelle lotte sociali, per il lavoro, etc.
Comunque occorre distinguere sempre tra i documenti del Magistero e l'impegno delle chiese locali, spesso in anticipo sui tempi.

venerdì 25 marzo 2016

Bollettino parrocchiale Estate 2016


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Voce... - Giugno 2016
In questo numero
  • L'angolo di Don Giuseppe|Un semplice gesto di carità allieta l'anima
  • Lo dice Francesco
  • Amoris Laetitia: il Vangelo all'interno della famiglia
  • San Filippo protegge Gioia
  • Una famiglia "normale"
  • Manca il dialogo in parrocchia? Accendiamo i focus!
  • Letto per voi: La comunicazione è relazione
  • Con l'aiuto di Dio
  • L'angolo del D.V.|Novità normative promosse da Papa Francesco

 
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giovedì 24 marzo 2016

Bollettino parrocchiale Pasqua 2016


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Voce... - Marzo 2016
In questo numero
  • L'angolo di Don Giuseppe|Pasqua nell'anno della misericordia
  • Il percorso della Settimana Santa
  • La bellezza della paternità
  • Cronache di Carità
  • Dimenticati...
  • Catechisti sì... ma con passione!
  • Letto per voi: Chi sono io, Francesco?
  • Pastorale interparrocchiale per le famiglie
  • L'angolo del D.V.|Alcune riflessioni sul motu proprio "Mitis ludex"



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sabato 12 marzo 2016

AC - resoconto quarta tappa 2016



Si è svolto lunedì 7 marzo 2016 presso la parrocchia di san Vito il quarto incontro del percorso organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale, con la partecipazione del medico cattolico Vincenzo De Filippis, da anni impegnato in Azione Cattolica.

Il prof. Notarnicola, presidente dell'AC di San Vito, ha presentato il relatore, elencando brevemente i suoi incarichi professionali e le responsabilità ricoperte all'interno dell'associazione e ha poi introdotto il tema della serata "Educazione e spiritualità ecologica: puntare su altri stili di vita.", soffermandosi sull'aumento dei rifiuti prodotti, senza più rispettare i ritmi della natura.

De Filippis, riprendendo l'enciclica Laudato sì di Papa Francesco ha fatto notare come negli ultimi anni sia cambiato il rapporto con la natura, non più connaturale all'uomo. Prima eravamo nella natura, integrati in essa e c'era un senso di rispetto per le risorse e una maggiore attenzione ai suoi tempi di riposo.
A partire dal 1600 l'uomo è diventato il centro di tutto, ritenendosi sempre più capace di trasformare la natura e perdendo quel senso di rispetto che permetteva di non sfruttarla troppo, di dare alle risorse un tempo per rigenerarsi.
Noi invece viviamo solo nel presente, viviamo solo l'oggi senza più pensare alle generazioni future. La natura è stata asservita ai desideri dell'uomo, non solo ai suoi bisogni essenziali.
Ognuno cerca di fare spazio per sé, di prevalere, in una visione individualistica che non rispetta gli altri, la natura e chi verrà dopo di noi.
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse è un fenomeno nato con il colonialismo che oggi continua con le multinazionali.
L'unica logica è prendere tutto senza tener conto dei diritti degli altri, lo sfruttamento selvaggio ha preso il posto del rispetto per la natura.
Il forte prevale, prevale la cultura dell'egoismo e della chiusura contro la cultura dell'accoglienza. La logica cristiana viene sovvertita.
Che fare allora? Siamo chiamati a dare un segnale di cambiamento, a tornare a un rapporto ecologico sia con la natura che nei rapporti umani, a evitare tanti piccoli comportamenti sbagliati che poi portano alle catastrofi.
Il danno all'ambiente non dipende solo dalle macchine, dall'inquinamento, ma anche dal nostro livello di vita, dalle nostre scelte.
Scelte semplici, come portare da casa la busta di plastica quando si va al supermercato invece di acquistarne ogni volta una nuova.
Oppure evitare gli imballaggi inutili, preferire prodotti di stagione, etc.
Siamo responsabili del creato attraverso le nostre scelte di vita. Responsabili verso chi verrà dopo di noi.
Si inizia dalle relazioni interpersonali, sane e sanate.
Papa Francesco ci invita alla sobrietà di vita, per consentire anche agli altri l'uso equo delle risorse. Invece oggi alcuni accaparrano a danno degli altri beni essenziali (acqua, petrolio, etc.)
I rapporti sani tra le persone le rendono più serene.
Ci sono tante persone povere, ma felici, capaci di condividere il poco che hanno. E tanti ricchi tristi, impegnati solo ad accumular beni, vivendo nella paura di poterli perdere.
Siamo ancorati alla logica sbagliata della crescita continua.
Paolo VI diceva che tendiamo a metterci gli uni sugli altri, a distinguerci, a superarci. Invece dovremmo essere gli uni con gli altri.
Ci sono parecchie analogie tra la parabola del Buon Samaritano narrata (Lc 10, 25-37)  e il contenuto del cap. 4 della Laudato sì.
La parabola comincia con la figura di un uomo che viene assalito dai briganti. L'evangelista Luca non specifica nient'altro di lui: chi era, cosa faceva, perché era in viaggio. Solo che era un uomo che si spostava da Gerusalemme a Gerico. Nient'altro.
Il Buon samaritano si ferma solo perché vede un uomo in difficoltà, senza aggettivi, senza preoccuparsi di altro.
Il mio prossimo è qualsiasi uomo, qualsiasi donna, non chi mi piace o la pensa come me. Non è facile essere chiesa in uscita.
Se devo farmi prossimo a qualsiasi uomo/donna, senza distinzioni, non posso sfruttarlo.
Nella parabola della pecora smarrita le altre 99 pecore che stanno bene non si preoccupano di quella perduta, come invece fa il pastore.
Dobbiamo avere cura di tutti, nessuno escluso, anche di quello che mi ha rinnegato, come il figliol prodigo della parabola omonima, oggi chiamata anche del padre misericordioso.
Il figlio cammina piano verso la casa del padre, che invece come lo vede arrivare gli corre incontro, felice di averlo riavuto.
Resta in attesa di recuperare il rapporto, è sempre pronto ad accoglierlo, ma rispetta la possibilità dell'altro di sbagliare.
Nel libro "Il Concetto di Dio dopo Auschwitz" Hans Jonas afferma che Dio agisce nella storia solo se noi gli lasciamo spazio, tutto dipende dalla nostra disponibilità.
Io consento a Dio di essere presente nella storia, occorre fare spazio a Dio dentro di noi, per diventare, essere a sua immagine.
Due splendide immagini dell'atteggiamento che dovrebbe avere ogni cristiano sono presenti nel Magnificat e nel Benedictus.
Il Magnificat è l'inno dell'abbandono a Dio della capacità di fare spazio a Dio dentro di noi, come ha fatto Maria.
Il Benedictus non  è solo un canto di lode, ma indica la certezza del cammino, dell'affidarsi a Dio.

Giorgio La Pira, dirigente dell'Azione Cattolica e sindaco di Firenze si impegnò a lungo per una città solidale, viva, coesa.
Riuscì a tessere una rete di amicizia e rapporti umani anche con la Russia, incompreso da tanti.
Un percorso che portò poi all'incontro tra papa Giovanni XXIII e il genero di Krusciov, amicizia che poi si rivelò determinante per stabilire un dialogo tra le parti e un ruolo importante della Chiesa in occasione della crisi di Cuba del 1962.
Oggi Papa Francesco ci dimostra con i suoi gesti che è possibile fare spazio a Dio.
Prima di agire in ogni campo dobbiamo pensare alle conseguenze delle nostre azioni, non fermarci al risultato immediato.
Vittorio Bachelet, storico presidente dell'Azione Cattolica ucciso dalle Brigate Rosse, aveva sempre rifiutato la scorta perché diceva che un cristiano non può girare armato. La testimonianza di uno stile diverso veniva prima della sua sicurezza.
Don Tonino Bello parlava spesso della Chiesa del grembiule, del servizio, che fa accoglienza e non tiene fuori nessuno.
Una splendida definizione contenuta in molti suoi scritti, tra cui l'omelia conosciuta come "Dalla cenere all'acqua" .

Dobbiamo essere il cambiamento in questo tempo, in questa storia, il moto deve nascere da noi. Se come cristiani agissimo così, probabilmente il mondo sarebbe molto diverso.
Come diceva don Tonino, dobbiamo passare "dalla notte all'aurora". Il cambiamento non è solo una speranza, ma una certezza se ognuno è pronto a fare la propria parte.

La serata si è conclusa con un breve dibattito, in cui sono stati posti alcuni interrogativi per la riflessione.

Il primo intervento si chiedeva se la nostra società ha fatto un passo indietro rispetto a quella romana, dove c'era un maggior rispetto per la natura.

Il secondo intervento ha evidenziato con preoccupazione l'atteggiamento spesso di disinteresse delle nuove generazioni nei confronti della raccolta differenziata e degli altri temi ecologici. Sono abituati alla cultura dello spreco, al consumismo, non gliene importa niente dell'ambiente.
Occorre insegnare uno stile di vita rispettoso della natura, non solo a parole, ma dando per primi il buon esempio.

Il terzo intervento ha ricordato l'importanza di progettare il futuro, portando l'esempio della Norvegia, paese produttore di petrolio che comunque ha investito risorse nelle auto elettriche, impiantando colonnine di ricarica e dando incentivi economici alle famiglie per l'acquisto di macchine meno inquinanti.

Il quarto intervento ha ribadito la mancanza di spirito missionario, anche all'interno della Chiesa e dell'Azione Cattolica in particolare, dello sforzo per convertire l'altro di fronte a un ateismo e paganesmo diffuso, a forme di idolatria. Abbiamo il dovere di amare, di uscire dal guscio della parrocchia.

L'ultimo intervento si è concentrato sulla ecologia delle relazioni per far maturare delle (buone) abitudini, sulla scelta educativa e il ruolo della famiglia e della politica. Si è chiesto se la Chiesa si sta impegnando concretamente sul versante educativo o si limita alle enunciazioni di principio.

Il dottor De Filippis ha concluso rispondendo brevemente alle questioni poste.
Ha ribadito la necessità di ripensare, di riflettere sulle cose, di ritrovare il tempo della riflessione e del discernimento, il tempo del silenzio, dell'ascolto.
Dobbiamo riflettere sulle nostre scelte, dedicare tempo a parlare con noi stessi e con Dio, serve un tempo della riflessione per poter operare scelte meditate.
Ci ha anche ricordato che all'interno dell'Azione Cattolica sono i laici i protagonisti, i sacerdoti devono solo essere di supporto, aiutarci a non perderci durante il cammino.
Anche la Costituzione Italiana è nata dai valori dell'Azione Cattolica. Molti padri costituenti provenivano dall'AC o dalla FUCI e hanno saputo trasferire i loro valori nella carta costituzionale, dialogando con le altre parti politiche.
Spetta a ognuno di noi costruire un mondo migliore, seguendo l'esempio di chi ci ha preceduti.
I giovani hanno bisogno di esempi, di qualcuno che faccia vedere loro le piccole cose che nessuno insegna più: cucinare, fare una torta.
Insegnare il valore del tempo, dell'attesa necessaria per fare le cose, contro la fretta ritrovare il tempo del ragionamento e della riflessione.

Settimana Santa 2016

Programma Settimana Santa 2016

 18 marzo - Memoria della B.V. Maria Addolorata
ore 17.30 - Santa Messa nella Chiesa di San Francesco
ore 18.30 - Processione dell'Addolorata

20 marzo - Domenica delle Palme
SS. Messe ore 7.30 - 8.30 (San Francesco) - 9.00 - 11.00 - 19.00
Ore 10.30: Solenne Benedizione delle Palme sul sagrato della chiesa di san Francesco con processione verso la Parrocchia per la S. Messa

21 - 22 - 23 marzo
ore 18.30 - Santa Messa

24 marzo - Giovedì Santo
ore 10.00 - Santa Messa Crismale in Cattedrale a Bari
ore 18.00 - Santa Messa in Coena Domini
ore 22.00 - Adorazione Eucaristica Comunitaria

25 marzo - Venerdì Santo
ore 09.00 - Ufficio delle Letture e lodi
ore 16.00 - Celebrazione della Passione del Signore

26 marzo - Sabato Santo
ore 09.00 - Ufficio delle Letture e lodi
dalle ore 17.00 alle ore 19.00 - Confessioni
ore 22.00 Veglia Pasquale

27 marzo - Domenica di Pasqua
SS. Messe ore 7.30 - 8.30 (San Francesco) - 9.00 - 11.00 (Battesimi) - 19.00 


i 13 martedì per Sant'Antonio a San Francesco



 I 13 “Martedì Maggiori” a
Sant’Antonio da Padova

Si rinnova la tradizione


Partiranno il prossimo 15 marzo 2016 alle ore 17.00, presso la Chiesa di San Francesco, le celebrazioni in occasione dei 13 Martedì Maggiori in onore di Sant’Antonio da Padova.
Quella dei Martedì  è una delle più antiche pratiche di culto dedicate al Santo Taumaturgo. Questa devozione, legata al giorno dei funerali del Santo, avvenuti martedì 17 giugno del 1231, è nata nel 1617. In quell’anno, una pia e devota donna di Bologna, ricorrendo al patrocinio di Sant’Antonio, per una grazia che le stava particolarmente a cuore, ebbe, una notte, la visione del Santo, che le disse: “Visita per nove martedì la mia immagine nella Chiesa di San Francesco, e sarai esaudita”. La donna, convinta della sua potente intercessione e affidandosi a lui con fiducia, si recò, per nove martedì, presso la statua del Santo custodita nella Chiesa di San Francesco, come nel sogno le era stato ordinato. Ebbene, al termine dei nove martedì, la preghiera, il desiderio e l’ardore di quella donna fu esaudito, un bambino, dopo vent’anni di matrimonio, veniva a rallegrarle la casa e a portare la pace in famiglia.
I martedì furono, dai devoti, portati al numero di 13 in ricordo del giorno della morte del Santo, I martedì vengono solennizzati in tutte le Chiese  dove è venerato il Santo, sono scelti per la pia pratica devozionale i 13 martedì che precedono la ricorrenza del 13 giugno, in modo da essere un valido percorso di preparazione alla sua festività.
Il calendario indicato, riporta le date con l’orario delle celebrazioni.
Il cammino di  preghiera i che inizieremo il 15 marzo, si intensificherà il 31 maggio con l’inizio della “Tredicina” e si concluderà il 13 giugno con la solenne concelebrazione alle ore 18.30 presieduta dal nostro Arcivescovo, Mons. Francesco Cacucci.
La Confraternita del Purgatorio


Settimana Santa 2016

Programma Settimana Santa 2016

 18 marzo - Memoria della B.V. Maria Addolorata
ore 17.30 - Santa Messa nella Chiesa di San Francesco
ore 18.30 - Processione dell'Addolorata

20 marzo - Domenica delle Palme
SS. Messe ore 7.30 - 8.30 (San Francesco) - 9.00 - 11.00 - 19.00
Ore 10.30: Solenne Benedizione delle Palme sul sagrato della chiesa di san Francesco con processione verso la Parrocchia per la S. Messa

21 - 22 - 23 marzo
ore 18.30 - Santa Messa

24 marzo - Giovedì Santo
ore 10.00 - Santa Messa Crismale in Cattedrale a Bari
ore 18.00 - Santa Messa in Coena Domini
ore 22.00 - Adorazione Eucaristica Comunitaria

25 marzo - Venerdì Santo
ore 09.00 - Ufficio delle Letture e lodi
ore 16.00 - Celebrazione della Passione del Signore

26 marzo - Sabato Santo
ore 09.00 - Ufficio delle Letture e lodi
dalle ore 17.00 alle ore 19.00 - Confessioni
ore 22.00 Veglia Pasquale

27 marzo - Domenica di Pasqua
SS. Messe ore 7.30 - 8.30 (San Francesco) - 9.00 - 11.00 (Battesimi) - 19.00  


domenica 21 febbraio 2016

AC - Terza tappa Cammino 2016

Si è svolto lunedì 15/02/2016 presso la parrocchia del Sacro Cuore il terzo incontro organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale, con la partecipazione del diacono Tommaso Cozzi, direttore diocesano dell'Ufficio "Mondo Sociale e del lavoro".

Dopo aver presentato brevemente il lavoro del suo Ufficio pastorale, Cozzi ha mostrato un breve video sull'enciclica di Papa Francesco Laudato sì, offrendo poi alcuni spunti di riflessione tratti dai capitoli 3 (Uomo e crisi ecologia) e 4 (Ecologia integrale) del documento.
Per prima cosa il relatore ha ricordato che l'enciclica di papa Francesco non parla solo di ambiente, come invece i mass media hanno spesso fatto credere, affrontando invece un discorso globale sull'uomo, da cui non possono essere esclusi anche i temi ecologici.
Dobbiamo tenere presente che la difficile situazione ambientale, l'inquinamento, i cambiamenti climatici, la scarsità di risorse e acqua sono spesso conseguenza delle nostre azioni.
Dobbiamo chiederci "che tipo di società stiamo costruendo?", un mondo in cui aumenta la quantità di rifiuti, in cui vige la cultura dello scarto, sia delle cose, sia delle persone. pensiamo agli anziani lasciati soli, ai bambini mai nati.
Paradossalmente la crisi ci ha fatto rimettere i piedi per terra e costretti a essere più attenti ai consumi e agli sprechi.
Nella società e speso anche nella chiesa vige una logica utilitaristica: quando non mi servi più, ti elimino dai miei interessi, ti dimentico come persona. Capita spesso anche nella nostra associazione: se una persona per qualche ragione si allontana dal gruppo, poi piano piano tutti i legami di amicizia tendono a sfaldarsi, a scomparire.
I rapporti umani sono a volte basati solo sull'interesse, sull'uso dell'altro, invece che su umanità e ecologia.
Il papa ricorda anche che il giusto interesse per l'ecologia non deve escludere l'essere umano; spesso in nome dell'ambiente si tende a occuparsi solo del benessere degli animali, trascurando le persone oppure a compire azioni violente in nome di ideali ecologici.

Nel capitolo 4 papa Francesco evidenzia la mancanza di luoghi di aggregazione e ci ricorda che il nostro comportamento e le nostre azioni influenzano quelle degli altri.
Rileggendo la parabola del Buon Samaritano dovremmo chiederci anche noi "Chi è il mio prossimo?", ricordando che non occorre andarlo a cercare troppo lontano. Spesso tendiamo a occuparci e preoccuparci di problemi molto lontani da noi, trascurando quelli delle persone che abbiamo accanto e di cui talvolta ignoriamo le difficoltà.
Dobbiamo interrogarci sul Bene Comune, riprendendo gli insegnamenti conciliari della Gaudium et Spes, e chiederci quale mondo vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi.
Occuparci non solo dell'ambiente e dei beni, ma anche dei valori, dell'orientamento della società, del senso che stiamo dando alla nostra vita e a quella degli altri. Partire dalle persone, dalle loro condizioni, dai loro bisogni per orientare le nostre azioni.
Capire cosa possiamo fare, perché questa terra ha bisogno di noi.
Occorre pensare prima di tutto ai poveri di oggi prima di preoccuparsi di quelli del futuro.
Quando aiutiamo qualcuno lo stiamo aiutando a crescere. Questo il pensiero che dobbiamo sempre avere per non cadere nell'assistenzialismo, ricordandoci la mancanza di lavoro crea un vuoto, una perdita di dignità nella persona.
È necessario investire sulle persone, aiutarle a formarsi, a crescere invece di puntare solo su un profitto immediato.

martedì 19 gennaio 2016

Restauro tele a san Francesco



Due dipinti della chiesa di San Francesco a restauro

tela Perdono d'Assisi
Partirà fra qualche giorno l’opera di restauro e quindi il recupero di due dipinti ad olio su tela del 1700 del De Filippis (1694-1769), forse i più importanti dal punto di vista artistico-storico e culturale presenti nella chiesa di San Francesco, dei quali uno rappresenta il “Perdono di Assisi” e l’altro “Immacolata tra Santi”.
 Nel primo dipinto e raffigurato San Francesco d’Assisi che riceve dalle mani del Bambinello Gesù seduto sulle ginocchia della Vergine Maria un foglio con su scritto Indulgenza Plenaria. L’autore in questa tela ha voluto rappresentare quello che avvenne 800 anni fa in una notte dell'anno 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente brillò una vivissima luce ed egli vide sopra l'altare il Cristo e la Madonna; entrambi erano luminosi e circondati da una moltitudine di Angeli.
Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il Suo Signore.
Quando Gesù gli chiese che cosa desiderasse per la salvezza delle anime, la risposta di Francesco fu:
"Santissimo Padre, benché io sia un misero peccatore, Ti prego che a tutti quelli che, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, Tu conceda loro ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".
"Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza."
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta e concesse l’indulgenza che si celebra ancora oggi il 2 agosto di ogni anno.

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tela Vergine con san Vito e san Biagio
Nel secondo dipinto è raffigurata la Vergine Maria Immacolata che da una moltitudine di angeli viene portata in cielo con ai suoi piedi il vescovo San Biagio e il Martire San Vito.
Le opere di restauro saranno affidate alla Dott. Maria Gaetana Di Capua da Martina Franca. Il presidente Carmine Candeloro e tutta la Confraternita del Purgatorio, che promuove e sostiene il restauro ringrazia quanti liberamente daranno il proprio contributo a favore di questa causa.
La Confraternita del Purgatorio