mercoledì 15 novembre 2017

Lectio divina a san Francesco - resoconto


 
Lunedì 13 novembre 2017 si è svolto presso la chiesa di san Francesco il primo incontro del nuovo ciclo 2017 organizzato dall'Azione Cattolica Interparrocchiale di Gioia.
Dopo il canto iniziale e la recita del salmo 62, è stato letto il brano evangelico di Marco dell’obolo della vedova (Mc 12, 38-44).
Qualche minuto di silenzio per meditare sulla Parola di Dio appena ascoltata, poi don Giuseppe Di Corrado, parroco di Santa Lucia, ha fatto una breve introduzione a Marco e al suo vangelo, prima di soffermarsi sul brano specifico, esordendo con la citazione di un teologo francese che consigliava ogni tanto di «Spegnere la TV e leggere il vangelo di Marco tutto d'un fiato».
Quello di Marco non è un vangelo erudito, fatto di ricerche; è un vangelo che nasce da una fede vissuta, da un'esperienza fatta, da compagnie coltivate.
Marco probabilmente non fu un discepolo diretto di Gesù; alcuni lo identificano con il giovane ricoperto solo da un lenzuolo che al momento dell'arresto di Gesù lo segue per un po' e poi fugge nudo per sfuggire alle guardie.
Giovanni detto Marco era cugino di Barnaba e amico di Pietro; è stato definito il «contemplatore di Dio». Scrisse il Vangelo a Roma, durante la prima prigionia di Paolo.
Collaboratore di Barnaba e Paolo, nella sua casa ospitava gli incontri dei cristiani.
San Paolo nella seconda lettera a Timoteo gli affida Marco che si è preso cura di lui durante la prigionia.
Il Vangelo di Marco è abbastanza breve, solo 16 capitoli; viene letto negli anni del ciclo B e per completare il ciclo liturgico si aggiungono brani di Giovanni.


Il vangelo inizia con la frase «Gesù Cristo, figlio di Dio».
Piccolo e incisivo, Marco lo ha scritto come se dovesse incidere su pietra la Parola, da non cancellare più.
È un vangelo ruvido, essenziale, con uno stile da moderno reportage, scritto in un linguaggio diretto, senza peli sulla lingua, non diplomatico o dolciastro.
Il brano che abbiamo letto si può dividere in tre parti:
  • 38-40 - critica degli scribi per il loro attaccamento al denaro;
  • 41-42 - Gesù osserva il rituale dell'elemosina al tempio;
  • 43-44 - Gesù rivela ai discepoli il gesto della povera vedova e la elogia per la sua fede.
L'episodio dell'obolo della vedova è direttamente collegato all'invettiva contro gli scribi e la loro ipocrisia, raccontato anche nel vangelo di Luca.
Gesù non ama l'atteggiamento ostentato e appariscente degli scribi e la loro avidità e invece loda la semplicità della vedova.
Molti scribi invece di assistere le vedove le derubavano.
Gesù è un osservatore attento davanti alle cassette che raccoglievano le offerte per il tempio (il cosiddetto tesoro).
Osserva i ricchi dare grandi offerte, in realtà solo il loro superfluo. E guarda la vedova offrire solo pochi spiccioli, apparentemente poco, ma è tutto quello che ha.
Gesù esalta la vedova che ha dato tutto quello che aveva per vivere, l'essenziale per la sua esistenza, elogia la sua generosità e condivisione piena.
Contemporaneamente squalifica gli uomini del tempio per la loro ipocrisia. I ricchi danno molto solo per farsi vedere, pensando di poter comprare la benevolenza di Dio.
Il problema non è quanto, ma come si dona.
La vedova nella sua povertà ha dato più di tutti gli altri, ha dato la sua vita e il suo cuore; i ricchi solo le briciole, forse guadagnate proprio divorando i beni degli orfani e delle vedove.
La vedova si affida a Dio, si abbandona a Dio, tralascia le sue sicurezze terrene.
Quali sono i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri, i nostri giudizi? Qual è il nostro rapporto con Dio?
Cosa c'è dietro quello che facciamo? Ci siamo come persone, come testimoni? C'è il valore della condivisione o solo la voglia di apparire?
Dobbiamo essere testimoni e trovare la nostra fiducia non in quello che abbiamo, ma in quello che siamo, nel nostro rapporto con Dio.

Al termine dell'incontro Antonio Lippolis, in rappresentanza dell'AC Interparrocchiale di Gioia, ha illustrato brevemente il cammino di quest'anno; un percorso fatto da dieci tappe, seguendo le cinque unità che compongono il testo associativo, alternando incontri di comunicazione/catechesi a momenti di risonanza e meditazione sulle cose dette.

domenica 12 novembre 2017

Voce della comunità - novembre 2017



Informiamo la comunità parrocchiale che è disponibile online il nuovo numero del nostro bollettino parrocchiale Voce... della comunità, liberamente scaricabile dal seguente indirizzo:

archivio bollettino Voce... della comunità 

Dallo stesso indirizzo possono essere prelevati anche tutti i numeri usciti finora, semplicemente cliccando sul link corrispondente.
Il file verrà scaricato in formato PDF o in versione zippata.
Da oggi il bollettino può anche essere letto online in versione sfogliabile.
L'intero archivio è stato trasferito anche sulla piattaforma Issuu; se notate errori nei link o altri problemi vi chiedo di segnalarmeli all'indirizzo e-mail staffsl@upgo.org in modo da poterli correggere prontamente.
 

In questo numero
  • Qual è la tua Parrocchia? 
  • Lo diceva Papa Giovanni XXIII
  • Lo dice il Papa: i poveri non si amano a parole
  • Gruppo interparrocchiale famiglie: le iniziative
  • Ma la Madonna non è una sola?
  • Gruppi e Catechisti
  • Letto per voi| Prima dei Vangeli
  • Sulle orme del Papa accanto ai poveri
  • L'angolo del D.V.| Un particolare caso di nullità: la ludopatiaLe dichiarazioni delle parti nel MP Mitis Iudex





Versione sfogliabile
| 2005 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |2018|
 

sabato 11 novembre 2017

Commemorazione dei Fedeli Defunti 2017

Sabato 11 novembre 2017  iniziative per la Commemorazione dei Fedeli Defunti:
  • ore 15.00 Via Crucis al Cimitero
  • ore 16.00 Santa Messa presso la Cappella Funeraria della Confraternita del Purgatorio

venerdì 22 settembre 2017

Nuovo gruppo Facebook di Santa Lucia



 Nasce oggi una nuova pagina Facebook dedicata alla nostra parrocchia, uno spazio aperto a tutti per condividere in maniera più rapida informazioni e avvisi.
Il nuovo spazio è disponibille all'indirizzo

Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle

e si affianca agli altri strumenti già esistenti:
Realtà nate in tempi diversi che mi auguro riescano sempre a collaborare attivamente per il bene della nostra comunità parrocchiale.
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Riporto di seguito il breve comunicato con cui Violetta Surico ha annunciato la nascita di questo nuovo spazio:
"Per una questione di rapidità di informazione e promulgazione delle attività si é pensato in accordo con il Parroco di creare una pagina dedicata alla nostra Parrocchia accessibile a tutti. Il gruppo chiuso non permette a tutti di accedere alle informazioni riportate. Se ne avete piacere potete prenderne parte mettendo mi piace alla pagina Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle
Un abbraccio a tutti"

Nuovo gruppo Facebook di Santa Lucia Stampa

domenica 3 settembre 2017

Ritiro diocesano Settore Adulti di Azione Cattolica 2017


ATTRAVERSO

La giornata di ritiro degli Adulti di A.C. – 3 settembre 2017 – Oasi San Martino
Si è tenuta domenica 3 settembre 2017 la giornata di ritiro diocesano adulti di Azione Cattolica.
Il ritiro aveva lo scopo di avviare le attività del settore adulti per l’anno 2017/2018 nella cordialità assicurata dallo stile familiare che contraddistingue l’associazione e nella dimensione del servizio alla chiesa che parte proprio dalla disponibilità ad essere insieme per camminare insieme.
Attraverso è il titolo del sussidio adulti di A.C. per quest’anno che vuole indicarci lo stile dell’entrare in profondità nelle cose di cui ci occupiamo, di farle nostre e di appassionarci ad esse.
Sarà il Vangelo di Marco che guiderà il cammino di quest’anno secondo l’icona dettata da Mc 12, 38-44. L’obiettivo sarà comprendere chi è Gesù per noi.
Nella mattinata gli obiettivi dell’anno sono stati introdotti dall’assistente diocesana adulti don Giosy Mangialardi. Quest’ultimo ha dato alcuni cenni sui contenuti generali del Vangelo di Marco per poi entrare brevemente nel contenuto dell’icona biblica. Protagonista del brano evangelico è lo “sguardo”.  Tre gli elementi chiave su cui ha invitato a riflettere: 1. Discernimento; ovvero riuscire a separare il cuore delle cose dalle apparenze; 2.  Essenzialità; deriva dal discernimento ed è costituito da quello che invisibile agli occhi; 3. Totalità; amare il tutto per non lasciare spazio a sé stessi.
A don Giosy sono seguiti Loredana e Donato (responsabili diocesani settore adulti).
Scopo dell’intervento di Loredana Carnevale è stato quello di accennare al documento guida per il triennio 2017/2020 “Vi precede in Galilea” ed ai contenuti salienti del sussidio “Attraverso”.  CUSTODIRE – GENERARE – ABITARE sono le parole chiave per il triennio. Il documento guida è costituito dalla esortazione Evangelii Gaudium.
Ha accennato all’importanza del DISCERNIMENTO  come sguardo alla realtà con l’obiettivo di testimoniare Cristo. Il documento ci invita inoltre ad essere MISSIONARI, a guardare fuori dalle nostre pareti, ad essere “cristiani della soglia”, consapevoli di quello che abbiamo alle spalle. Il LAICO ASSOCIATO DI A.C. è radicato nella chiesa locale ed al servizio di essa, inoltre è capace di VITA SPIRITUALE  radicata nel mondo e facendo memoria di 150 anni di storia associativa.
Quest’anno sarà curata la dimensione del CUSTODIRE, ovvero saremo invitati ad avere cura della vita umana.
Il titolo del sussidio adulti ATTRAVERSO ci invita a cambiare nel profondo se saremo capaci di essere attraversati, nella strada, nel tempio, nella città secondo la dinamica VITA – PAROLA - VITA.  Tutto secondo la seguente scansione:
-          La vita si racconta (suggerita la compilazione del taccuino),
-          La Parola illumina,
-          La vita cambia, perché l’incontro con Gesù cambia. Saremo invitati in particolare a vivere esperienze di intergenerazionalità, che è compito tipico di noi adulti.
Saremo chiamati infine a percorrere strade nuove insieme agli altri.
Donato Attolico invece ha parlato dell’importante ruolo dell’ANIMATORE del gruppo adulti. Ciò a partire dal GRUPPO che ha bisogno di un contesto, di un giorno, di un ambiente, di relazioni autentiche, di regolarità.
Gli elementi di fondo dell’animazione di un gruppo:
1.       Accompagnare la vita adulta alla vita di fede. Qui si tratta di interrogarsi sul perché formarsi ancora, verso dove si va, quale strada seguire.
2.       Il responsabile educativo è a servizio degli altri adulti, impara da tutti coloro che incontra nel cammino.
3.       La formazione dell’animatore adulti;  una formazione di base ed una formazione specifica per sapersi prendere cura degli altri, di sé stessi, di stare nella responsabilità di scegliere, di saper raccontare e consegnare, di sapersi affidare.
È seguita la celebrazione dell’eucaristia e, dopo il pranzo comune, i lavori di gruppo.

Una giornata di ripartenza per un nuovo anno associativo all’insegna dell’entusiasmo e della consapevolezza che le cose cambiano e che anche noi siamo chiamati a fare scelte di cambiamento.


 

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venerdì 28 luglio 2017

Bollettino parrocchiale Estate 2017


Informiamo la comunità parrocchiale che è disponibile online il nuovo numero del nostro bollettino parrocchiale Voce... della comunità, liberamente scaricabile dal seguente indirizzo:

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In questo numero
  • L'angolo di Don Giuseppe| Vacanze all'ombra di Dio   
  • Il "vizietto" della chiacchiera
  • Un anno per e con le famiglie
  • Chiedete e vi sarà dato
  • La gioia del perdono
  • Letto per voi!A che serve avere le mani pulite...
  • Grazie di cuore a tutti!
  • L'angolo del D.V.Le dichiarazioni delle parti nel MP Mitis Iudex


Versione sfogliabile
 
| 2005 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |



domenica 9 aprile 2017

Bollettino parrocchiale Pasqua 2017



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Voce... - Aprile 2017

In questo numero

  • L'angolo di Don Giuseppe| Pasqua:"Siete risorti con Cristo." Ma si vede?    
  • In ascolto del Maestro
  • Controvento si può
  • Brevi di vita parrocchiale
  • Ma sappiamo davvero perdonare?
  • E se la catechesi fosse arricchimento?
  • Letto per voi!Il prezzo dell'onore
  • Con Cristo dalla parte dei poveri
  • L'angolo del D.V.|Inaugurazione dell'anno giudiziario




Versione sfogliabile
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mercoledì 22 marzo 2017

AC - Terzo Incontro Adulti - Lectio Divina



Lunedì 20 marzo 2017 l'Azione Cattolica interparrocchiale di Gioia ha organizzato un momento di preghiera in vista della Pasqua, una Lectio Divina sul brano delle Beatitudini, narrato in Marco 5, 1-12.
Dopo un canto iniziale e la recita del salmo 24 a cori alterni, abbiamo ascoltato il brano evangelico e il commento di don Giuseppe Di Corrado, parroco di Santa Lucia, che ci ha offerto degli spunti di riflessione sulla parola di Dio, che provo a riassumere brevemente.


Le beatitudini sono state definite la sinfonia della vita cristiana, affermazioni che sembrano dei paradossi.
Sono state enunciate sul monte, quasi una cattedra per dettare delle norme, ma Gesù non ha solo pronunciato delle parole, le ha vissute in ogni momento della sua vita, nei suoi comportamenti e nelle sue scelte.
Ogni beatitudine è composta di due parti: la prima in genere indica una situazione negativa, un atteggiamento, una richiesta; la seconda contrappone una situazione al positivo, quasi una promessa dell'intervento di Dio.
Non una promessa magica di interventi miracolosi, sia chiaro.
Le situazioni negative restano, ma le beatitudini offrono un significato nuovo, diversi criteri di valutazione e di lettura degli avvenimenti.
Offrono una sfida da affrontare, non ideali o desideri da raggiungere.
Chi vive le beatitudini vive in Dio, appartiene a Dio, in lui deve prevalere la gioia, una gioia piena, non passeggera.
Dio toglie per dare una gioia più grande e piena, la certezza di un futuro felice in comunione con Dio, la possibilità già ora di pregustare un nuovo modo di vivere.
http://www.upgo.org/upgov1/download/SL/varie_2017/Lectio 01.jpg Nella mentalità comune si tende a contrapporre le cose materiali, l'attivismo alla spiritualità, quasi che si possa misurare la vitalità di una comunità dalla quantità di iniziative organizzate. La preghiera viene spesso vista come un qualcosa di passivo, non indispensabile
Invece non c'è nulla di più attivo delle cose spirituali. La vera attività è quella dello spirito che poi mette in condizione di fare le altre cose.
Le beatitudini indicano un concreto e coraggioso impegno per la giustizia e per la pace, ci invitano a non lasciarci vincere dal male.
Ci indicano come deve vivere il cristiano, ci ricordano che la Chiesa di Dio è animata da spirito e vita, donati da Cristo alla sua sposa.
La beatitudini della povertà è messa in primo piano. Gesù è il povero, colui che pur essendo di natura divina annientò sè stesso, facendosi simile a noi.
I salmi spesso ci invitano a riflettere su questo tema, a mettere i poveri al centro della nostra attenzione.
Povero è colui che davanti a Dio non può vantare nulla, che si fida di Dio e ripone la sua fiducia unicamente in Lui.
Essere poveri non è solo distacco dai beni materiali, ma anche un diverso modo di rapportarsi a Dio, indica un atteggiamento concreto e pubblico che continua nelle altre beatitudini.
Il mondo ci propone degli ideali (possesso di beni, successo, affermazione di sè, traguardi da raggiungere) che si rivelano cose fragili, effimere.
Il Vangelo invita a porre il fondamento nell'amore di Dio a dispetto di ogni crisi.
Il cuore deve essere riplasmato dallo spirito di Dio e dal suo grande amore. Dobbiamo seguire Dio con fedeltà e gioia.

L'incontro è terminato con la recita del Padre Nostro, la benedizione finale e un canto.

lunedì 20 febbraio 2017

Incontro AC su nuove norme per 'annullamento del matrimonio

Lunedì 6 febbraio 2017 presso la sala De Deo del Palazzo Comunale si è svolto un incontro sul Mitis Iudex Dominus Iesus , il motu proprio di Papa Francesco che ha modificato il procedimento per l'annullamento del matrimonio, moderato dal dr. Vito Giannelli e organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale di Gioia.
 Mitis Iudex Dominus Iesus
Il motu proprio del Papa Francesco che ha modificato il procedimento per l’annullamento del matrimonio.
Proposta dall’Azione Cattolica cittadina una riflessione sulla nuova prassi di scioglimento del matrimonio introdotta dal “motu proprio” del Papa. Uscita subito dopo i due sinodi sulla famiglia, la nuova norma si pone in continuità con questi ultimi e ne affronta la patologia dello scioglimento del vincolo matrimoniale indicando la “misericordia” come stile con cui i vescovi e gli stessi operatori dei tribunali ecclesiali dovranno da ora in poi curare questa grossa ferita umana.
Erano presenti tre autorevoli addetti ai lavori: il prof. Gaetano D’Ammacco (ordinario di diritto canonico presso l’università degli studi di Bari), il prof. Paolo Stefani (associato di diritto canonico presso l’università di Bari) e il dr. Antonio Lia (Giudice presso il tribunale ecclesiastico Pugliese).

Dr. Lia – analisi pastorale e della condizione familiare

Il tema della famiglia è molto caro al Papa Francesco; in Misericordia et Misera – lettera di indizione del Giubileo straordinario 2016 – il Papa prende atto della complessità della situazione attuale e pone nella figura di Cristo il riferimento cui volgere lo sguardo come uomini e donne di oggi; le situazioni familiari difficili hanno quindi bisogno di un accurato discernimento.
Nella Pastorale della chiesa, a proposito di situazioni difficili, siamo passati da una visione legalista, dove si cercavano esclusivamente le cause dell’annullamento, ad una che volge lo sguardo a Cristo per giungere a far emergere il “bene possibile” laddove si individui il valore della fedeltà e dell’importanza delle relazioni familiari. Il giudice fa riferimento spesso al discernimento che deve accompagnare la coppia quando scopre di essere in crisi.
Il motu proprio dà la facoltà ai vescovi di individuare/costituire tribunali diocesani; i vescovi pugliesi hanno deciso per l’unica sede regionale. È data inoltre la possibilità di costituire “consultori” diocesani, luoghi di prossimità rivolti proprio al discernimento. Ancora il tribunale ecclesiale può intervenire con difesa di ufficio in caso di difficoltà economica.
Il motu proprio ha introdotto anche il “rito breve” qui però servono delle condizioni minime: richiesta di annullamento congiunta e circostanze molto gravi; l’annullamento  si può ottenere in tre/quattro mesi. L’obiettivo del Papa è comunque quello di rendere più celere il procedimento, non quello di semplificarlo.

Prof. D’ammacco - prospettiva teologico/pastorale


Il Papa nel motu proprio richiama principi cardine sulla famiglia e riprende gli esiti dei due sinodi appena conclusi, partendo dall’assunto che nella nostra società si fa poco per la famiglia.  Le modifiche attuate nel procedimento di annullamento del matrimonio si possono individuare secondo due direttrici.
 1^dir.: REVISIONE DELLA FUNZIONE DEL VESCOVO. Egli è guida, pastore, condivide la vita del gregge, recupera verso di sé (il bastone) la pecora che va altrove.
 2^dir.: CHIESA IN USCITA ATTENTA AGLI ULTIMI. Chi sono gli ultimi? Gli ultimi per Papa Francesco sono i sofferenti nelle relazioni.
Il documento ha sollevato nella chiesa non poche perplessità; un gruppo di cardinali ha contestato i punti dal 300 in poi del documento dichiarandoli poco chiari in relazione alla dottrina sul matrimonio. La verità è che una certa cultura infarcita di principi cristiani  di fatto allontana dal vero, dal patrimonio teologico alla base dell’istituzione familiare. Verità ampiamente cercata da Giovanni Paolo II nella “Familiaris Consortio” in cui affermava più di trent’anni fa che “ci vuole coraggio a sposarsi”; agli sposi cristiani è chiesta l’incarnazione della relazione coniugale in Cristo, cosa non scontata. È certo inoltre che le coppie in crisi non abbiano bisogno di concetti teologici o morali, ma di accompagnamento.

La salvezza (San Paolo) non viene dalla osservanza delle legge ma da una vita vissuta pienamente in Cristo e nell’amore per i fratelli. La famiglia è il luogo dove si realizza l’incontro con Cristo. La famiglia è il luogo dei conflitti, due mondi diversi chiamati a fondersi. La chiesa rispetto alla famiglia deve prima di tutto preoccuparsi delle situazioni difficili; il cambiamento delle relazioni coniugali (da oppressive rispetto alla donna ad esasperatamente individualiste) ha prodotto la confusione dei ruoli.
La giustizia è l’affermazione dei principi cardine delle relazioni coniugali. L’uomo ha piuttosto bisogno di essere recuperato per quello che è; la misericordia è la capacità di aiutare a recuperare gli errori fatti. Anche nel matrimonio fallito ci deve essere la speranza di un nuovo inizio. Questo messaggio evangelico orientato alla misericordia nella nostra società si tenta di demolirlo.

Prof. Stefani -  prospettiva giuridico/teologica

(con particolare riferimento alla difesa del vincolo matrimoniale)
Fino a poco tempo fa il costo di un giudizio di annullamento era riservato a pochi. Nel tempo sono state ridotte le spese e con il “motu proprio” anche i tempi del processo.

Verità, carità, giustizia e misericordia sono gli assi  portanti del diritto canonico. Attraverso la Verità di Cristo, si svela il messaggio che Dio ha per noi. Il diritto crea coesione, è carità. Al centro di questi assi del diritto c’è il matrimonio; la risposta celere alle istanze di annullamento attiene quindi alla misericordia della chiesa nei suoi confronti.


Il senso di responsabilità del diritto nei confronti del matrimonio, si sta accrescendo; oggi inoltre l’annullamento si esprime con una sola sentenza; nel passato erano almeno due. Con l’avvento del processo breve, il Vescovo diocesano diventa il protagonista dell’atto giuridico. Quindi giuridicità e pastoralità oggi vanno insieme, non possono essere scissi. Il punto di arrivo del processo canonico non è l’annullamento matrimoniale ma la salvezza delle anime (salus animarum). Se questo obiettivo verrà applicato a tutti i casi di irregolarità, il matrimonio sarà salvo.
Chi è il difensore del vincolo nel processo canonico? È colui che difende il matrimonio come strumento di salvezza, il difensore della sacramentalità del matrimonio. Il vicario giudiziale invece deve decidere tra il processo breve ed il processo ordinario. Il suo parere è determinante.
 Il diritto di impugnare il matrimonio è una delle novità del nuovo diritto canonico dopo il “motu proprio”. Qui il difensore del vincolo deve intervenir
e proprio sui tempi del processo.  Una delle speranze del motu proprio è la speranza che possa avvicinare le persone interessate a percorsi di ricostruzione delle relazioni in una società che cristiana non può più dirsi per i valori che persegue. Per questo è necessario in caso di crisi di intervenire prontamente.
Interventi:
  1.  Don Tonino, emergenza educativa e relativismo imperanti; cosa fare per accedere al tribunale ecclesiastico? Oltre al classico avvocato è possibile rivolgersi direttamente al tribunale?
  2.  Quanto la presenza dei figli può influire sulle cause di annullamento?
 Risposte:
  1. Al tribunale ci si può anche rivolgere direttamente; le diocesi inoltre è bene che si attivino con appositi consultori familiari.
  2. Il matrimonio va oltre questi aspetti, nel giudizio canonico tutti i soggetti del nucleo familiari, anche i figli, sono considerati. Le parti vanno ammonite sugli obblighi delle relazioni familiari.