martedì 11 giugno 2013

Il Cammino della Fede - 4 tappa

 Il Cammino della Fede
Quarto Incontro
L'apostolato dei laici - Decreto Apostolicam Actuositatem
a cura di don Domenico Soliman
"I cristiani sono nel mondo ciò che l'anima è nel corpo"
(Lettera a Diogneto)


Si è svolto lunedì 3 giugno presso il salone parrocchiale di Santa Lucia il quarto incontro del ciclo "Il Cammino della Fede", itinerario formativo sul Concilio Ecumenico Vaticano II, dedicato alla Apostolicam Actuositatem.
Nella sua breve introduzione il nostro parroco don Giuseppe Di Corrado  ha ricordato la figura di don Alberione e la propria esperienza personale all'interno della famiglia paolina, ancora viva nel suo cuore,  rievocando anche il primo incontro con il relatore di questa serata, all'epoca giovanissimo redattore di un giornale paolino.
Don Giuseppe ha sottolineato la necessità di collaborazione all'interno della Chiesa: dove non arriva il sacerdote, devono arrivare i laici. Tutti siamo nella Chiesa, vescovi e fedeli laici; insieme, se no non è Chiesa.
Tutti siamo chiamati ad evangelizzare con la testimonianza, altrimenti siamo come pecore disperse. Se i cristiani hanno un'identità sono capaci di contagiare.
Anche Gesù era un laico, come uomo non faceva parte della casta sacerdotale.

Domenico SolimanHa poi preso la parola don Domenico Soliman commentando un passo della lettera a Diogneto, che ha fatto un po' da filo conduttore dell'incontro.
Con il Concilio la Chiesa riflette su di sè e sul suo rapporto con il mondo.
Oggi la parola laico viene contrapposta a religioso, come se fossero due cose contrastanti mentre invece c'è solo una diversità di carismi e responsabilità.
I laici sono dei credenti che vivono nel mondo.La vocazione di san Matteo (Caravaggio)
Partendo dall'analisi del quadro di Caravaggio "La chiamata di Matteo" sono state fatte alcune considerazioni.
Prima di tutto il miracolo della chiamata (e della risposta) di Matteo, un pubblicano, considerato da tutti un peccatore. Una chiamata che è una nuova creazione, una rinascita dell'uomo che cambia vita. Da notare il gesto di Matteo che sembra chiedere "chi io?", incredulo che Gesù possa chiamare proprio lui.
La domanda che ciascuno di noi forse si pone quando il Signore ci chiede un impegno, ci chiama a collaborare con lui.
Da notare che anche Pietro (simbolo della Chiesa) indica Matteo come a voler indicare la necessità di operare, di vivere la chiamata all'interno della Chiesa.
Il laico è colui che segue il Signore nel mondo, nelle professioni. Siamo chiamati all'apostolato, all'evangelizzazione nel tempo, nella storia, cultura e società in cui viviamo.
L'apostolo Paolo non operava mai da solo; aveva dei collaboratori, uomini e donne, una comunità cristiana che annunciava il Vangelo.
La spiritualità dei laici va sempre alimentata alla fonte della Liturgia, ponendo al centro la Parola di Dio, che è viva e ci alimenta. Il Vangelo non è solo un libro, ma un'esperienza da portare nella storia.
I laici devono assumere il compito del rinnovamento dell'ordine temporale. Il loro apostolato deve svolgersi sia come servizio all'interno della comunità cristiana che come testimonianza nella famiglia e nella società.
Non si opera da soli per cui riveste grande importanza l'apostolato associato (Azione Cattolica e altre associazioni e movimenti ecclesiali) valorizzando i doni di ognuno. Le sfide che il singolo non può affrontare da solo vanno superate insieme. Non deve esserci contrapposizione o rivalità, ma collaborazione e dialogo tra laici e gerarchia.
Da soli si è più fragili, si lavora meno e con maggiore fatica, tutto si fa più complicato.
La corresponsabilità è un traguardo che va oltre la collaborazione, indica il sentirsi tutti parte della Chiesa, rafforzandosi con una formazione spirituale continua.
Confidando nel Signore non si fatica invano.

A conclusione di questo ultimo incontro le brevi testimonianze della prof.ssa Emilia Laterza e del prof. Francesco Giannini sul loro impegno all'interno della nostra parrocchia.
La numerosa e attenta partecipazione dei fedeli (non solo della nostra parrocchia) agli incontri, sopportando pazientemente anche qualche piccolo ritardo dovuto a difficoltà tecniche, ribadisce l'attenzione ancora presente nei confronti del Concilio; un avvenimento da conoscere per i più giovani e da rivivere per chi è stato partecipe di quegli anni di speranza per la Chiesa.

Uscita Bollettino parrocchiale giugno 2013


Informiamo la comunità parrocchiale che è disponibile online il nuovo numero del nostro bollettino parrocchiale Voce... della comunità, liberamente scaricabile dal seguente indirizzo:
Dallo stesso indirizzo possono essere prelevati anche tutti i numeri usciti finora, semplicemente cliccando sul link corrispondente.
Il file verrà scaricato in formato PDF zippato.

 Voce... - Giugno 2013
In questo numero
  • L'angolo di Don Giuseppe: Il tempo è un dono prezioso
  • Con mamma e papà dopo il battesimo (2^ parte)
  • In trepidante attesa
  • Il dubbio: Chi seguiamo davvero?
  • A Roma da Papa Francesco con l'A.C. Diocesana
  • Ricorrenze
  • Memoranda: I 39 anni di sacerdozio di don Giuseppe
  • Letto per voi: "Io cristiano come voi"
  • L'angolo del D.V.: "Il processo di nullità" (2^ parte)


Il Cammino della Fede - 4 tappa

Il Cammino della Fede
Quarto Incontro
L'apostolato dei laici
Decreto Apostolicam Actuositatem
a cura di don Domenico Soliman
"I cristiani sono nel mondo ciò che l'anima è nel corpo"
(Lettera a Diogneto)


Si è svolto lunedì 3 giugno presso il salone parrocchiale di Santa Lucia il quarto incontro del ciclo "Il Cammino della Fede", itinerario formativo sul Concilio Ecumenico Vaticano II, dedicato alla Apostolicam Actuositatem.
Nella sua breve introduzione il nostro parroco don Giuseppe Di Corrado  ha ricordato la figura di don Alberione e la propria esperienza personale all'interno della famiglia paolina, ancora viva nel suo cuore,  rievocando anche il primo incontro con il relatore di questa serata, all'epoca giovanissimo redattore di un giornale paolino.
Don Giuseppe ha sottolineato la necessità di collaborazione all'interno della Chiesa: dove non arriva il sacerdote, devono arrivare i laici. Tutti siamo nella Chiesa, vescovi e fedeli laici; insieme, se no non è Chiesa.
Tutti siamo chiamati ad evangelizzare con la testimonianza, altrimenti siamo come pecore disperse. Se i cristiani hanno un'identità sono capaci di contagiare.
Anche Gesù era un laico, come uomo non faceva parte della casta sacerdotale.

Ha poi preso la parola don Domenico Soliman commentando un passo della lettera a Diogneto, che ha fatto un po' da filo conduttore dell'incontro.
Con il Concilio la Chiesa riflette su di sè e sul suo rapporto con il mondo.
Oggi la parola laico viene contrapposta a religioso, come se fossero due cose contrastanti mentre invece c'è solo una diversità di carismi e responsabilità.
I laici sono dei credenti che vivono nel mondo.
Partendo dall'analisi del quadro di Caravaggio "La chiamata di Matteo" sono state fatte alcune considerazioni. Prima di tutto il miracolo della chiamata (e della risposta) di Matteo, un pubblicano, considerato da tutti un peccatore. Una chiamata che è una nuova creazione, una rinascita dell'uomo che cambia vita. Da notare il gesto di Matteo che sembra chiedere "chi io?", incredulo che Gesù possa chiamare proprio lui.
La domanda che ciascuno di noi forse si pone quando il Signore ci chiede un impegno, ci chiama a collaborare con lui. Da notare che anche Pietro (simbolo della Chiesa) indica Matteo come a voler indicare la necessità di operare, di vivere la chiamata all'interno della Chiesa.
Il laico è colui che segue il Signore nel mondo, nelle professioni. Siamo chiamati all'apostolato, all'evangelizzazione nel tempo, nella storia, cultura e società in cui viviamo.
L'apostolo Paolo non operava mai da solo; aveva dei collaboratori, uomini e donne, una comunità cristiana che annuncia il Vangelo.
La spiritualità dei laici va sempre alimentata alla fonte della Liturgia, ponendo al centro la Parola di Dio, che è viva e ci alimenta. Il Vangelo non è solo un libro, ma un'esperienza da portare nella storia.
I laici devono assumere il compito del rinnovamento dell'ordine temporale. Il loro apostolato deve svolgersi sia come servizio all'interno della comunità cristiana che come testimonianza nella famiglia e nella società.
Non si opera da soli per cui riveste grande importanza l'apostolato associato (Azione Cattolica e altre associazioni e movimenti ecclesiali) valorizzando i doni di ognuno. Le sfide che il singolo non può affrontare da solo vanno superate insieme. Non deve esserci contrapposizione o rivalità, ma collaborazione e dialogo tra laici e gerarchia.
Da soli siè più fragili, si lavora meno e con maggiore fatica, tutto si fa più complicato.
La corresponsabilità è un traguardo che va oltre la collaborazione, indica il sentirsi tutti parte della Chiesa, rafforzandosi con una formazione spirituale continua.
Confidando nel Signore non si fatica invano.
A conclusione di questo ultimo incontro le brevi testimonianze della prof.ssa Emilia Laterza e del prof. Francesco Giannini sul loro impegno all'interno della nostra parrocchia.
La numerosa e attenta partecipazione dei fedeli (non solo della nostra parrocchia) agli incontri, sopportando pazientemente anche qualche piccolo ritardo dovuto a difficoltà tecniche, ribadisce l'attenzione ancora presente nei confronti del Concilio; un avvenimento da conoscere per i più giovani e da rivivere per chi è stato partecipe di quegli anni di speranza per la Chiesa.