Rettorie

San Francesco


La chiesa di San Francesco fu edificata nel sec. XIII a spese della famiglia D'Andrano.
Si vuole che sia stata fondata dallo stesso S. Francesco, ma ciò non è documentato.
Nel sec. XVII la chiesa conservava intatta la sua struttura e presentava un campanile a tre campane. Fu rifatta agli inizi del sec. XVIII.
Nell'interno attira l'attenzione di chi entra una bella immagine della Madonna del Rosario a calco di cartapesta, opera dell'artigianato leccese, posta sul secondo altare, a sinistra di chi entra.
Oltre all'altare maggiore, si notano altri altari padronali e preziosi dipinti del 600 e del 700 oggi in grande abbandono.
Delle diverse tombe antiche compresa quella di Luca D'Andrano, condottiero al servizio di Roberto, principe di Taranto, non rimane nulla, tranne il marmo tombale policromo con lo stemma gentilizio del principe Carlo de' Mari, situato ai piedi dei gradini dell'altare maggiore.
Dell'antica costruzione rimane una porta esterna a sesto rialzato a levante, una lapide del 1718 in sagrestia, a ricordo del rettore Panessa, valente per dottrina e prestigio.



La rettoria di San Francesco è aperta:
durante il periodo invernale
  • nei giorni feriali dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 20.00
  • nei giorni festivi dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30
durante il periodo estivo
  • nei giorni feriali dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 20.00
  • nei giorni festivi dalle 7.30 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 21.00

Nella chiesa di San Francesco si celebra la Santa Messa
soltanto la domenica ed i giorni festivi alle ore 8.30

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San Giuseppe Lavoratore

La chiesetta di S. Giuseppe Lavoratore sorge a  Montursi, contrada murgiana a circa dodici chilometri dal centro abitato di Gioia del Colle in una boscosa pineta.
E' una chiesetta rurale non molto ampia, dalla struttura molto moderna, costruita nel 1959.
In alto, sull'altare, è scolpita in pietra la figura di S. Giuseppe Lavoratore.
Vi sono due finestre laterali e dei quadri che rappresentano la «Via Crucis» percorsa da Gesù prima della crocifissione.
La chiesetta è di forma quadrangolare, non molto ampia, collocata su una collinetta, circondata da una pineta.
Nella parte frontale, in alto, vi è un riquadro che raffigura la permanenza di S. Giuseppe nel deserto. Annesso alla chiesetta sorge un campanile alto una decina di metri, nella cui sommità è ubicata una piccola campana.

1° Maggio - La festa di San Giuseppe
La festa liturgica di San Giuseppe Lavoratore fu istituita da Papa Pio XI nel 1955, probabilmente per dare un significato religioso-cristiano alla festa civile del 1° Maggio, giornata del lavoro.
Ogni anno, in occasione del Primo Maggio è tradizione per i gioiesi recarsi a Montursi per partecipare alla celebrazione eucaristica e poi trascorrere la giornata di festa nella pineta circostante.
Una festa agreste, forse risalente ad un preesistente rito propiziatorio del fuoco e della fertilità, che prima della costruzione della chiesa si svolgeva nei pressi di una edicola rupestre del Santo.
La festa inizialmente prevedeva anche una caratteristica processione: una piccola immagine di san Giuseppe veniva portata all'alba su di carro adorno di fiori dalla Chiesa Madre di Gioia fino al sagrato della chiesetta di Montursi. 
Qui avveniva la celebrazione Eucaristica, con la benedizione del "pane dei poveri", degli agri e degli animali. Al termine della messa l'immagine del Santo veniva portata in processione per i tratturi circostanti e, dopo aver effettuato tre giri intorno alla chiesa, veniva collocata al lato dell'altare. Al termine della festa, nel tardo pomeriggio, l'immagine del Santo veniva riportata in processione nella Chiesa Madre.
Col tempo la tradizionale processione è stata soppressa e la statua di San Giuseppe Lavoratore è stata collocata stabilmente nella chiesa campestre. 





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