domenica 21 febbraio 2016

AC - Terza tappa Cammino 2016

Si è svolto lunedì 15/02/2016 presso la parrocchia del Sacro Cuore il terzo incontro organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale, con la partecipazione del diacono Tommaso Cozzi, direttore diocesano dell'Ufficio "Mondo Sociale e del lavoro".

Dopo aver presentato brevemente il lavoro del suo Ufficio pastorale, Cozzi ha mostrato un breve video sull'enciclica di Papa Francesco Laudato sì, offrendo poi alcuni spunti di riflessione tratti dai capitoli 3 (Uomo e crisi ecologia) e 4 (Ecologia integrale) del documento.
Per prima cosa il relatore ha ricordato che l'enciclica di papa Francesco non parla solo di ambiente, come invece i mass media hanno spesso fatto credere, affrontando invece un discorso globale sull'uomo, da cui non possono essere esclusi anche i temi ecologici.
Dobbiamo tenere presente che la difficile situazione ambientale, l'inquinamento, i cambiamenti climatici, la scarsità di risorse e acqua sono spesso conseguenza delle nostre azioni.
Dobbiamo chiederci "che tipo di società stiamo costruendo?", un mondo in cui aumenta la quantità di rifiuti, in cui vige la cultura dello scarto, sia delle cose, sia delle persone. pensiamo agli anziani lasciati soli, ai bambini mai nati.
Paradossalmente la crisi ci ha fatto rimettere i piedi per terra e costretti a essere più attenti ai consumi e agli sprechi.
Nella società e speso anche nella chiesa vige una logica utilitaristica: quando non mi servi più, ti elimino dai miei interessi, ti dimentico come persona. Capita spesso anche nella nostra associazione: se una persona per qualche ragione si allontana dal gruppo, poi piano piano tutti i legami di amicizia tendono a sfaldarsi, a scomparire.
I rapporti umani sono a volte basati solo sull'interesse, sull'uso dell'altro, invece che su umanità e ecologia.
Il papa ricorda anche che il giusto interesse per l'ecologia non deve escludere l'essere umano; spesso in nome dell'ambiente si tende a occuparsi solo del benessere degli animali, trascurando le persone oppure a compire azioni violente in nome di ideali ecologici.

Nel capitolo 4 papa Francesco evidenzia la mancanza di luoghi di aggregazione e ci ricorda che il nostro comportamento e le nostre azioni influenzano quelle degli altri.
Rileggendo la parabola del Buon Samaritano dovremmo chiederci anche noi "Chi è il mio prossimo?", ricordando che non occorre andarlo a cercare troppo lontano. Spesso tendiamo a occuparci e preoccuparci di problemi molto lontani da noi, trascurando quelli delle persone che abbiamo accanto e di cui talvolta ignoriamo le difficoltà.
Dobbiamo interrogarci sul Bene Comune, riprendendo gli insegnamenti conciliari della Gaudium et Spes, e chiederci quale mondo vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi.
Occuparci non solo dell'ambiente e dei beni, ma anche dei valori, dell'orientamento della società, del senso che stiamo dando alla nostra vita e a quella degli altri. Partire dalle persone, dalle loro condizioni, dai loro bisogni per orientare le nostre azioni.
Capire cosa possiamo fare, perché questa terra ha bisogno di noi.
Occorre pensare prima di tutto ai poveri di oggi prima di preoccuparsi di quelli del futuro.
Quando aiutiamo qualcuno lo stiamo aiutando a crescere. Questo il pensiero che dobbiamo sempre avere per non cadere nell'assistenzialismo, ricordandoci la mancanza di lavoro crea un vuoto, una perdita di dignità nella persona.
È necessario investire sulle persone, aiutarle a formarsi, a crescere invece di puntare solo su un profitto immediato.