martedì 12 aprile 2016

AC - resoconto Quinta tappa 2016



Si è svolto venerdì 8 aprile 2016 nell'aula magna della scuola Mazzini il quinto incontro del percorso organizzato dall'Azione Cattolica interparrocchiale dedicato al tema "Laudato sì: la cura della casa comune. Relazione tra persone e relazione con l'ambiente. L'impegno dei cristiani", con la partecipazione di don Rocco d'Ambrosio, sacerdote e ordinario di Filosofia Politica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Fare questo incontro in una scuola invece che in uno spazio parrocchiale è stata una precisa scelta per agevolare la partecipazione di chi non è legato al mondo ecclesiale, anche se comunque gli incontri di questo percorso sono sempre stati aperti a tutti.

Il moderatore Filippo De Bellis ha presentato brevemente don Rocco D'Ambrosio, che ha voluto sottolineare, al di là delle varie cariche accademiche ricoperte, il suo essere prima di tutto sacerdote della diocesi di Bari-Bitonto.
Il dott. De Bellis, ha illustrato alcuni aspetti dell'enciclica Laudato sì, utilizzando il commento al testo "Curare Madre Terra ", curato da Leonardo Boff , Alex Zanotelli e altri autori.
Prima di tutto è stato evidenziato il richiamo presente nel n. 4 a papa Paolo VI , primo pontefice a fare qualche cenno alla questione ecologica, e a riferimenti nei documenti dei suoi predecessori, per sottolineare la continuità di interesse verso questi temi da parte della Chiesa.
Mancava però finora un documento dedicato espressamente all'ecologia.
L'enciclica è rivolta a tutti gli abitanti del pianeta, uomini e donne indistintamente, ricordando che noi stessi siamo terra.
Nel n. 15 il Papa traccia una mappa del'Enciclica, improntata sul concetto di Ecologia integrale nella quotidianità.
La responsabilità ambientale porta a nuovi stili di vita nelle scelte quotidiane, nelle piccole cose.
Secondo l'ONU ci sono oggi 250 milioni di "rifugiati climatici", persone costrette a lasciare il proprio paese che si va via via desertificando a causa del riscaldamento globale della terra e dell'inquinamento.
Si parla oggi di Biocidio (uccisione della vita) e Geocidio (uccisione della terra), dovuti alla nostra economia di sfruttamento intensivo delle risorse.
Oggi dobbiamo lottare contro la povertà e contro la scomparsa delle api, due temi solo apparentemente distanti. Migliorando la qualità dell'ambiente si aiuta la gente a vivere meglio e la natura a seguire i suoi cicli (di cui le api sono un elemento fondamentale), garantendo la nostra sopravvivenza.
Anche nella progettazione degli spazi pubblici bisogna considerare non solo la bellezza del progetto, ma soprattutto la qualità della vita delle persone e l'armonia dell'ambiente.

Prendendo la parola, don Rocco D'Ambrosio ha detto di essere stato invitato molte volte  in questi mesi da associazioni ambientaliste laiche per parlare dell'enciclica Laudato sì mentre invece ha notato poca attenzione per il documento da parte dei cattolici.
Durante il pontificato di Paolo VI si era accennato a una prossima enciclica sull'ambiente e forse negli anni era stata anche preparata una prima bozza del documento, ma il tema non era mai stato affrontato in maniera organica, forse perché poco gradito ad alcuni.



Nel n. 16 papa Francesco fa una sintesi degli argomenti principali, che definisce assi portanti dell'enciclica:
  • relazione tra poveri e fragilità del pianeta
  • tutto il mondo è intimamente connesso
  • critica alle forme di potere derivate dalla tecnologia
  • nuovi modi di intendere l'economia e il progresso
  • valore proprio di ogni creatura
  • il senso umano dell'ecologia
  • la necessità di dibattiti sinceri e onesti
  • le responsabilità della politica, internazionale e locale,
  • la cultura dello scarto
  • la proposta in un nuovo stile di vita.

La Laudato sì usa il metodo del Vedere - Giudicare - Agire, metodo creato dalla JOC francese e poi adottato anche dall'Azione Cattolica Italiana.
  • Vedere: Osservare la realtà e capire cosa succede, anche con l'aiuto dei professionisti;
  • Giudicare: Valutare i problemi alla luce della fede;
  • Agire: Azione personale e di gruppo.
Per la prima volta un'enciclica applica tale metodo in maniera puntuale.
In occasione della presentazione dell'enciclica il National Geographic ha realizzato una spettacolare proiezione multimediale proiettata sulla facciata della Basilica di san Pietro, segno di grande interesse anche dei media stranieri per questo importante documento.

L'enciclica contiene una riflessione sulle relazioni (4 secondo la celebre definizione di Giorgio La Pira )
  • con me stesso
  • con gli altri
  • con Dio (o altra entità superiore in cui si crede)
  • con l'ambiente, la natura, il Creato.

Al n. 66 si parla della relazione con Dio, il prossimo e la Terra.
Al n. 70 il Papa ci ricorda che tutto è in relazione e che lo squilibrio in una relazione si riflette su tutte le altre.
Oggi l'uomo ha un rapporto deteriore o distruttivo con la natura e va indagato dove mettere la nostra relazione con la natura.

La prima parte dell'Enciclica spiega lo stato attuale del pianeta, una sintesi molto apprezzata dalle associazioni ambientaliste laiche.
Nel testo italiano tutte le espressioni tecniche sono citate nella nostra lingua, senza ricorrere a inutili anglicismi, e spiegate puntualmente, facendo sintesi dei contributi di tanti ricercatori.
L'Enciclica apre una discussione nella Chiesa sull'ambiente.

Tanti i problemi evidenziati:
  • inquinamento e cambiamenti climatici
  • acqua
  • perdita della biodiversità
  • etc.

Il Papa sottolinea che non sempre abbiamo usato il potere dato dalla tecnologia a favore delle persone e del creato.
C'è una stretta relazione tra ambiente devastato e poveri perciò la cura della natura deve andare insieme con la cura dei poveri.
Francesco spiega che quando l'ambiente è rovinato i poveri sono i primi a pagarne le conseguenze, costretti a vivere in una zona degradata o costretti a scappare dalla loro terra per fame o per alluvioni o tsunami in case non sicure. Se ad esempio c'è una falda acquifera inquinata i poveri devono bere l'acqua infetta non potendo ricorrere a fonti alternative

Al n. 11 viene trattato il tema della responsabilità, dal singolo alla politica internazionale, passando per tutti i corpi intermedi.
L'atteggiamento di stupore e meraviglia di fronte al creato implica una grande responsabilità per la sua conservazione, come ribadito da molte conferenze episcopali nazionali anche negli anni passati.
La CEI non si è ancora espressa sull'argomento, salvo qualche intervento isolato di alcuni vescovi.
L'enciclica cita alcuni organismi internazionali come la conferenza delle Nazioni Unite, con apprezzamenti e critiche sul loro operato.

Linee d'azione a livello globale
(n. 163):
  • dialogo sull'ambiente nella politica internazionale
  • politiche nazionali e locali)

e le linee d'azione personali (n. 211)
  • puntare su un altro stile di vita
  • educare all'alleanza tra umanità e ambiente
  • la conversione ecologica
  • gioia e pace
  • amore civile e politico (cittadinanza attiva)
  • i segni sacramentali e il riposo celebrativo

Molto può cambiare nelle nostre comunità affrontando i temi ambientali e può dare nuovi stimoli ala vita delle parrocchie e alla collaborazione con i non credenti. La terra come casa comune per tutti.

Al termine dell'intervento di don Rocco D'Ambrosio tante sono state le suggestioni proposte dal pubblico presente, cui il relatore ha risposto brevemente (le risposte sono in corsivo, al termine della domanda relativa o raggruppate in fondo) .

1) Siamo abituati a ridurre tutto a icone; il poverello d'Assisi viene mostrato spesso come un matto che parlava agli uccelli e agli altri animali. Dobbiamo uscire dalla logica che tutto deve essere usato.

R. Francesco andrebbe rivalutato e recuperato il suo esempio di uomo in armonia con la natura e tutto il creato.Francesco parla con gli animali perché ha recuperato la pienezza del rapporto con la natura (che noi abbiamo dimenticato).
La pienezza di relazione con Dio porta ala pienezza di relazioni con il creato, con la propria salute, con se stessi, etc.


2) Conversione ecologica, cosa implica?

R. Il tema della conversione ecologica viene affrontato al n. 217.
La tua relazione con Cristo illumina le altre relazioni? A che serve pregare Dio perché eviti catastrofi che noi stessi abbiamo generato?


3) Parere sul prossimo Referendum

R. Voterò sì. L'effetto politico del referendum è minimo, ma è importante dare un segnale.

4) Come andremo a rigenerare i nostri quartieri dopo la sbornia della speculazione edilizia? Le nostre responsabilità verso chi verrà dopo di noi?

5) Percezione del senso di responsabilità deriva da perdita del rapporto con la natura e l'ambiente.
Le nuove generazioni non hanno mai avuto un rapporto diretto con la natura, non conoscono piante e animali. Cosa si può fare?
 
R. Una volta stavo spiegando la parabola del buon seminatore è un bambino mi ha chiesto cosa è un seme?
Occorre riavvicinare le nuove generazioni alla natura.

6) Nel corso di questo anno l'Azione Cattolica interparrocchiale di Gioia sta cercando di analizzare, di sviscerare l'enciclica.
In questo decennio la chiesa italiana è fortemente impegnata nel settore educativo. Serve uno sguardo diverso verso le generazioni future per assicurare una vita, una prospettiva, per formare coscienze.
Vivere le relazioni umane, stare insieme alle persone per costruire qualcosa.

7) L'enciclica al n. 35 fa un recupero e una rivalutazione del messaggio francescano.
La manifestazione divina attraverso il creato viene equiparata a quella offerta mediante la Sacra Scrittura. Creato diventa Parola di Dio, luogo in cui incontrare Dio.

8) C'è una relazione profonda tra uomo e natura, il creato geme per le doglie del parto.
Perché, nonostante la crisi del creato e dell'uomo, la Chiesa ha ignorato i peccati ambientali, il tema del lavoro e del denaro ? Mancanza di spirito profetico all'interno delle strutture ecclesiali.

9) Collegamento tra la Laudato sì e le altre encicliche e interventi di papa Francesco.
Peccatori sì, corrotti no. Il perdono deve far parte della vita quotidiana del cristiano.

I vescovi a volte sono poco profetici. In Italia pochi si sono interessati di temi ambientali, tranne la lettera sull'ambiente scritta da Mons. Magrassi.
La creazione è un luogo teologico della manifestazione di Dio. La natura ci porta a Dio.
Benedetto XVI ha riconosciuto i ritardi della Chiesa nelle lotte sociali, per il lavoro, etc.
Comunque occorre distinguere sempre tra i documenti del Magistero e l'impegno delle chiese locali, spesso in anticipo sui tempi.