
Lunedì
23 febbraio 2015 si è svolto presso il cine Sacro Cuore il quarto
incontro del percorso interparrocchiale per adulti orgnaizzato
dall'Azione Cattolica. Un cineforum tenuto dal nostro arcivescovo mons.
Francesco Cacucci, guida d'eccezione per scoprire il film "Still life"
del regista Uberto Pasolini.
Una pellicola del 2013, premiata per la regia alla 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Il
vescovo nella sua breve introduzione si è ricollegato al tema diocesano
di quest'anno, paragonando la figura di Nicodemo che sorregge il corpo
del Cristo, immortalata da Michelangelo nella pietà Bandini,
all'atteggiamento protettivo del protagonista del film nei confronti dei
suoi "utenti", persone morte in solitudine di cui ritrovare i parenti
per dare loro l'ultimo saluto.
Durante il dibattito seguito al
film sono emersi parecchi elementi interessanti per la discussione, ben
moderata da mons. Cacucci, che anche durante la proiezione aveva
suggerito alcuni interrogativi utili per comprendere meglio la
pellicola.
Un primo intervento ha accostato il tema del film
ai Sepolcri di Foscolo, a differenza del poeta il regista non sembra
dubitare dell'importanza di una buona sepoltura, circondati dall'affetto
delle persone amate.
Il protagonista cerca in ogni modo di assolvere
al suo delicato incarico: raccoglie foto e oggetti per comprendere la
psicologia del morto e scriverne un'orazione funebre personalizzata,
cerca di ritrovare i suoi parenti prossimi, presenzia (spesso da solo)
ai loro funerali, scegliendo con cura le musiche più adatte a ciascun
individuo.
Con dolore, quasi fosse una sua sconfitta personale,
sparge le ceneri di coloro di cui non sono stati trovati familiari,
prendendo comunque tempo nella speranza di riuscire a trovare in
extremis qualcuno cui affidarle.

Una abnegazione e dedizione al
lavoro che, come ha fatto notare qualcuno, non viene in alcun modo
apprezzata e valorizzata dai suoi datori di lavoro che anzi lo ritengono
troppo lento nello svolgimento del suo incarico e decidono di
licenziarlo, sostituendolo con impiegati più rapidi e dotati di meno
scrupoli.
John May comunque chiede di poter terminare il suo
ultimo incarico, l'alcolizzato Billy Stoke, morto in solitudine a pochi
passi da casa sua e che lui non aveva mai visto prima. Una circostanza
che denota anche la profonda solitudine di quest'uomo, completamente
votato al suo lavoro tanto da non avere più contatti neanche con i
propri vicini di casa.
Tutta la sua vita è contrassegnata da una
profonda monotonia, quasi dei riti quotidiani e solo verso la fine del
film proverà a cambiare un po' il suo modo di vestire e comportarsi, si
aprirà addirittura uno spiraglio nella sua vita sentimentale dopo aver
conosciuto Kelly, la figlia di Billy Stoke.
Forse. La sua morte improvvisa spezza apparentemente ogni illusione di cambiamento, di riscatto.
Un
finale pessimistico, secondo alcuni, che esorta quasi a un disimpegno
nei confronti dei propri doveri, fatiche che non vengono mai apprezzate.
Paradossalmente
nel finale Billy Stoke verrà sepolto circondato dai suoi parenti e
familiari, accorsi nonostante i maltrattamenti da lui subiti in passato,
le violenze, gli abbandoni. Una vittoria di John May, riuscito a
portare a termine con successo il suo ultimo incarico.
Forse anche la sua sconfitta come uomo, condannato a morire in solitudine, come le persone che aveva rincorso per tutta la vita.
Mons.
Cacucci ha invece insistito sul messaggio di speranza contenuto nel
film, traducendo liberamente il titolo come "nuova vita", annunciata
dalla folla di defunti che circondano John May al momento del suo
funerale, quasi a voler ricambiare, a volerlo ringraziare del suo gesto
d'affetto.
Scheda film
Still Life
Un film di Uberto Pasolini.
Con Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury, Andrew Buchan, Ciaran McIntyre
Drammatico, durata 87 min. - Gran Bretagna, Italia 2013.
Trama
John
May è un solitario funzionario comunale, il cui lavoro consiste nel
rintracciare i parenti più prossimi delle persone morte in totale
solitudine. May svolge il suo lavoro con estrema meticolosità e conduce
una vita tranquilla e ordinaria, fatta di ossessivi riti quotidiani. Un
giorno gli viene affidato il caso di Billy Stoke, un uomo alcolizzato
morto in solitudine a pochi passi da casa sua. Così inizia a raccogliere
indizi sulla sua vita e a cercare le persone a cui è stato legato. Ma a
causa della crisi economica gli viene comunicato che il suo ufficio sta
per essere ridimensionato e sarà licenziato in quanto in esubero. John
May non si abbatte e convince il suo capo a concedergli qualche giorno
per portare a termine il suo ultimo caso. Durante le sue ricerche
conosce Kelly, la figlia di Billy Stoke abbandonata durante l'infanzia, e
nei suoi viaggi, alla ricerca delle persone che hanno conosciuto Stoke,
John May ha modo di riassaporare la vita. Non durerà molto e anche lui
morirà in totale solitudine, come tutti quelli che ha seguito durante il
suo lavoro, i quali, in un finale onirico e coinvolgente, lo
omaggeranno grati.
Link utili per appofondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Still_Life_(film_2013)
http://www.mymovies.it/film/2013/stilllife/